La Corte di giustizia dell'Unione europea respinge la tesi di Volkswagen nei casi relativi ai dispositivi di manipolazione


(Alliance News) - Volkswagen AG ha subito un'altra sconfitta nella sua difesa contro le richieste di risarcimento danni da parte dei proprietari di auto diesel dotate di dispositivi di manipolazione, dopo che la Corte di giustizia europea (CGE) ha dato ragione a due querelanti.
I due proprietari di auto chiedono un risarcimento perché i loro veicoli diesel erano equipaggiati con dispositivi di manipolazione, elementi chiave nello scandalo emissioni che da anni coinvolge i tribunali e che è già costato miliardi di euro in risarcimenti alla casa automobilistica di Wolfsburg, in Germania.
I dispositivi garantivano la riduzione del ricircolo dei gas di scarico a una temperatura esterna di 10 gradi Celsius, con conseguente aumento delle emissioni di ossido di azoto e, in alcuni casi, violazione delle norme ambientali.
Volkswagen ha sostenuto, nel corso del procedimento, di aver ritenuto che il dispositivo di manipolazione fosse lecito e che sarebbe stato approvato dalle autorità nazionali se ne fosse stata fatta richiesta.
La Corte suprema dell'UE ha tuttavia stabilito che una casa automobilistica non può essere esonerata dalla responsabilità per un dispositivo di manipolazione illegale semplicemente perché l'autorità nazionale competente ha concesso l'approvazione per il tipo di veicolo o per il dispositivo stesso.
Inoltre, la Corte ha chiarito che la responsabilità del costruttore si applica sia nel caso in cui il dispositivo di manipolazione illegale sia stato installato durante la fabbricazione del veicolo, sia nel caso in cui sia stato installato in un momento successivo.
La Corte di giustizia europea ha inoltre sottolineato che occorre garantire che il risarcimento finanziario sia adeguato rispetto al danno subito.
Alla luce del numero elevato di clienti coinvolti, la Corte federale di giustizia tedesca aveva precedentemente emanato delle linee guida affinché i tribunali di grado inferiore ordinassero un tasso di risarcimento di base compreso tra il 5 e il 15% del prezzo di acquisto, per evitare di dover analizzare ogni singolo caso e coinvolgere esperti.
Venerdì pomeriggio a Francoforte le azioni Volkswagen sono scese del 2,3% a 89,98 euro ciascuna.
fonte: dpa
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